In Europa nel primo semestre di quest'anno gli investimenti nel comparto immobiliare residenziale si stimano in circa 135 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (più sette per cento). Nonostante le preoccupazioni per la guerra e l'inflazione, il mercato residenziale è tra i preferiti dagli investitori istituzionali. La domanda delle famiglie resta alta in tutta Europa e questo sta facendo aumentare compravendite e quotazioni in tutti i Paesi. Anche in Italia il mercato cresce e i prezzi medi sono in aumento.

Questi sono alcuni dei dati dell'Osservatorio abitare in Europa realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. e presentato oggi a Milano nel corso del convegno Forum dell'abitare 2022.

Per quanto riguarda il mercato immobiliare in Italia, dopo aver chiuso un 2021 record per numero di compravendite immobiliari (circa 750 mila), grazie ad una domanda di acquisto esuberante e a una politica creditizia molto espansiva, data dai livelli sempre eccezionalmente bassi dei tassi di interesse, il settore residenziale italiano ha iniziato il 2022 con lo stesso slancio. Una spinta a cui faceva da propulsore la sensazione di aver definitivamente chiuso i conti con il Covid e che la fiammata inflazionistica fosse sotto controllo. Quando la Russia ha deciso di invadere l'Ucraina e ha dato il via ad una guerra che in territorio europeo non si vedeva dalla fine degli anni Trenta del secolo scorso, il trend si è leggermente raffreddato.

La domanda di case delle famiglie italiane non ha risentito troppo dello shock provocato dalla guerra, dall'avvio delle difficoltà legate all'aumento dell'inflazione, dalle interruzioni sulla catena delle forniture di materie prime e dalla prospettiva di un anno di forti rialzi sui tassi di interesse legati ai mutui.

Nel primo semestre è continuata la serie positiva, con una stima delle compravendite in aumento del 12,5 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Fra le grandi città, spicca Milano con un balzo del sedici per cento che si conferma ancora una volta la metropoli con il mercato più dinamico. Bene anche Palermo che mette a segno un più tredici per cento rispetto al primo semestre del 2021. Aumenti a doppia cifra anche per Bologna, Venezia e Firenze. A Roma incremento delle compravendite di poco al di sotto del dieci per cento. La capitale è la città che attira di più gli investitori dopo Milano, ma sul fronte residenziale ancora stenta a seguire le performance della capitale lombarda. A pesare sono i ritmi delle procedure amministrative che vanno ad influire sui tempi di realizzazione degli interventi.

I primi mesi dell'anno confermano una domanda crescente verso una casa nuova, ampia e con servizi. Ne deriva un differenziale nelle quotazioni tra case nuove e usate, che supera il dieci per cento in quasi tutte le città. Il problema è la cronica carenza di nuovo prodotto. A Milano, che pure ha il mercato più importante, il nuovo non arriva al dieci per cento dell'offerta e nelle altre grandi città cala al di sotto del cinque per cento.

lab

MF-DJ NEWS

2817:30 giu 2022

 

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