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MILANO (MF-NW)--Un matrimonio Pirelli- Brembo, «sarebbe una bella cosa ma al momento non c'è nulla di serio». Commenta così il numero uno della società dei freni, Alberto Bombassei, a margine dell'evento «Quattroruote Next», facendo riferimento alle rinnovate indiscrezioni di stampa che ipotizzano una fusione tra le due società.

«Personalmente», ha aggiunto Bombassei, «sono amico di Tronchetti Provera e sono stato nel cda di Pirelli. Ho una grande ammirazione per quest'azienda. In questo momento i nostri sono due settori che si contattano perché vicini nel business: freni e pneumatici. A questo si aggiunge il fatto che i nostri business valgono anche per l'elettrico», ha concluso.

LE ULTIME MOSSE DI BREMBO VANNO VERSO PIRELLI?

Le voci di un possibile deal non sono nuove, si legge su milanofinanza.it. Brembo è entrata nel capitale di Pirelli per la prima volta nel 2020 con una partecipazione del 2,4%. La scorsa estate il patron di Brembo ha arrotondato la sua partecipazione nel produttore di pneumatici al 5,2%, pacchetto che alle quotazioni attuali vale oltre 200 milioni di euro.

Poi a inizio anno il colpo di scena con la sigla da parte di Brembo, Marco Tronchetti Provera & C. Spa e Camfin del patto parasociale che prevede l'impegno di Brembo di adeguare il proprio voto a quello di Mtp/Camfin, dopo essersi consultata in via preventiva sugli argomenti posti di volta in volta all'ordine del giorno dell'assemblea ordinaria e/o straordinaria della società degli pneumatici. Infine, nell'estate 2023, a far discutere è stato l'annuncio che la società trasferirà entro fine anno la sede legale in Olanda. Una mossa che, tra le altre cose, potenzia il voto maggiorato per agevolare la crescita anche tramite acquisizioni.

COSA DICONO GLI ANALISTI

A parlare della vicinanza dei business delle due aziende non è solo Bombassei. Anche gli analisti ritengono da tempo che la fusione rappresenti una delle più grandi opportunità di crescita esterna nel medio termine. Dopo l'annuncio del cambio di sede da parte di Brembo, l'ufficio studi di Intesa Sanpaolo quest'estate faceva notare che «una potenziale fusione alla pari con Pirelli implicherebbe ancora la presenza dei cinesi di Sinochem, la cui quota si ridurrebbe attorno al 18%, secondo i nostri calcoli, nell'azionariato del nuovo gruppo». All'epoca anche Equita Sim aveva sottolineato come fosse inevitabile pensare alla fusione con Pirelli, «che sarebbe più positiva per Pirelli: stimando che col voto x3 la famiglia Bombassei possa avere oltre il 40% dei diritti di voto della combined entity a prescindere dal concambio». Per ora il mercato si scalda poco di fronte alla possibilità di un merger tra le due società.

red/alb

(END) Dow Jones Newswires

October 12, 2023 05:23 ET (09:23 GMT)

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