Acqua: Ambrosetti, italiani sostenibili ma solo 29% beve da rubinetto
09 Fevereiro 2023 - 10:52AM
MF Dow Jones (Italian)
Nonostante il 96,3% degli italiani dichiari di adottare sempre o
talvolta comportamenti sostenibili, meno del 30% (29,5%) consuma
con regolarità acqua del rubinetto, ma i giovani potrebbero
invertire questa tendenza con un 60% di under 30 che già beve senza
problemi l'acqua degli erogatori pubblici.
A delineare questo scenario è il Libro Bianco 2023 "Valore Acqua
per l'Italia", giunto alla quarta edizione e realizzato
dall'Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per
l'Italia creata nel 2019 da The European House - Ambrosetti per
rappresentare la filiera estesa dell'acqua in Italia, mettendo a
sistema i contributi di tutti gli attori che vi operano: dai
gestori della rete agli erogatori del servizio, dal settore
agricolo a quello industriale, dai provider di tecnologia alle
istituzioni preposte.
Il volume sarà presentato in forma integrale il prossimo 22
marzo (in occasione della Giornata mondiale dell'acqua) a Roma, per
la prima volta insieme al Blue Book Utilitalia rendendo così
disponibile il patrimonio più completo di informazioni e dati
sull'acqua nel nostro Paese.
"Abbiamo monitorato, aggiornandoli a un anno di distanza, i
Paradossi nella percezione dei cittadini italiani sul valore
dell'acqua e le abitudini di consumo, per analizzare le variazioni
nei loro comportamenti alla luce del contesto di crisi in cui ci
troviamo" ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner e Ceo di
The European House - Ambrosetti. "Solo per citarne uno, il
cambiamento climatico è la 3* priorità del Paese per i cittadini
italiani, ma si conferma un problema ancora lontano dal proprio
territorio, anche nell'"annus horribilis" per il clima
italiano".
Sul tema del cambiamento climatico, dall'analisi di The European
House - Ambrosetti, emerge che nonostante un 2022 drammatico dal
punto di vista dell'emergenza siccità (quasi il 70% del campione
riconosce il 2022 come anno più caldo della nostra storia), il
cambiamento climatico viene percepito dagli italiani solo come il
terzo problema più grave che affligge il Paese (37,4% delle
risposte) dopo la "sanità" (39,9%) e soprattutto l'"occupazione" e
l'"economia" (62,2%). E se si restringe l'osservazione alla propria
zona di residenza il cambiamento climatico scivola al 4* posto fra
i problemi più gravi, scavalcato anche dalla carenza di
infrastrutture e gestione della mobilità. I due terzi del campione
intervistato, infine, sottostima gli impatti del cambiamento
climatico sull'agricoltura.
Per quanto rigurda invece i consumi e i costi dell'acqua, il 72%
delle persone sottostima il proprio reale consumo giornaliero
d'acqua (220 litri pro capite), ma al contempo 9 italiani su 10
sovrastimano la propria bolletta: l'88,4% non conosce il costo
unitario dell'acqua in Italia, ritenendolo il più delle volte
troppo alto. L'Italia è, in realtà, uno dei paesi europei con la
tariffa idrica più contenuta (2,10 EUR/m3): si spende meno solo in
Bulgaria, Romania e Grecia, mentre in Danimarca si superano i 9
Euro al m3 e nella vicina Francia il costo è quasi doppio rispetto
al nostro Paese.
Gli italiani ritengono le proprie spese legate all'acqua troppo
elevate, ma oltre la metà di loro (55%) non conosce il bonus idrico
o le tariffe agevolate in vigore così come strumenti di
monitoraggio dei consumi. In Italia, inoltre, il parco contatori
installato ha un'età media di 25 anni (circa 20 milioni di pezzi in
totale), fattore che rende più complessa l'installazione di
strumenti tecnologici per il monitoraggio e la gestione dei
consumi.
Il Libro Bianco "Valore Acqua per l'Italia 2023" conterrà anche
una ricerca specifica condotta da The European House-Ambrosetti
sulle aziende operanti nel Servizio Idrico Integrato (SII). Secondo
la survey, la maggior parte delle aziende italiane che opera nel
settore "acqua" (6 su 10) sta considerando di applicare o sta già
applicando i criteri ambientali della Tassonomia Eu nella
definizione del proprio piano di investimenti.
Forti però le difficoltà incontrate nell'interpretazione degli
stessi criteri tecnici: l'83% riguarda la possibilità di corretta
valutazione dei potenziali risparmi energetici e il 77% la
misurazione delle perdite idriche lungo la filiera. Gli ostacoli
maggiori vengono individuati nella complessità della raccolta e
valutazione dei dati e delle informazioni richieste,
nell'impossibilità di applicare alcuni parametri previsti dalla
Tassonomia Eu e dalla stessa interpretazione della metodologia di
valutazione dei risultati.
"È la prima volta che viene svolta una survey sulla percezione
degli operatori italiani del Servizio Idrico Integrato sulla
tassonomia Eu, che avrà un ruolo fondamentale nella transizione
verso gli obiettivi Eu di neutralità climatica entro il 2050" ha
spiegato Benedetta Brioschi, Associate Partner e Project Leader
della Community Valore Acqua per l'Italia, The European House -
Ambrosetti. "Dalle risposte degli operatori emerge chiaramente la
diffusa difficoltà a districarsi nell'ambito della tassonomia degli
investimenti europei in fatto di energia e perdite idriche e la
necessità di definire al meglio interventi in grado di conciliare
necessità ambientali e mercato".
zag
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February 09, 2023 08:37 ET (13:37 GMT)
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