Dowjones
A piazza Affari i mercati riescono ad aprire dopo essere stati
sospesi per sei ore e mezzo a causa di un problema tecnico sui
sistemi informativi di Borsa I. Il Ftse Mib, dopo aver accelerato
al ribasso, ha ridotto le perdite e cede lo 0,74% a 22.066
punti.
Sul listino principale continua la performance negativa delle
societa' che hanno attivita' in Libia: Impregilo perde il 3,9%,
Finmeccanica il 2,82%, Ansaldo Sts il 2,78% ed Eni il 2,12%. In
calo anche Unicredit, nel cui azionariato sono presenti i libici,
che cede l'1,34% a 1,844 euro. Giu' anche le societa' del Lingotto,
con Fiat che scende del 3,87% e Fiat I. del 2,44%. Male anche Exor
con un -3,21% a 21,45 euro.
In luce invece Tenaris, Diasorin, Telecom I. e Parmalat che
guadagnano rispettivamente lo 0,7%, lo 0,47%, lo 0,38% e lo
0,28%.
La crisi libica colpisce anche i titoli del Ftse Italia Mid Cap
con Danieli & C. che perde il 3,24% a 21,5 euro. La societa' ha
30-40 mln di lavori in portafoglio nel Paese nordafricano. Male
anche Astaldi, la peggiore del paniere, che cede il 3,51%. Seguono
De'Longhi (-3,12%) e Unipol (-3,1%). Bene invece Creval (+0,74%),
B.P.Sondrio (+0,57%) e Datalogic (+0,34%). alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it