Dowjones

Prima seduta della settimana in rialzo, ma sotto i massimi, per le borse europee grazie alle positive notizie che giungono dalla Libia. Sembra, infatti, sempre piu' vicina la fine del regime di Gheddafi con i ribelli che ormai controllano buona parte della capitale Tripoli.

Gli investitori, soprattutto quelli italiani, in attesa degli importanti dati macro previsti nei prossimi giorni e del discorso di Ben Bernanke di venerdi' a Jackson Hole sono tornati sul mercato azionario dopo i pesanti ribassi che hanno caratterizzato la scorsa settimana.

L'unica borsa che non si e' accodata al treno dei rialzi e' Francoforte con il Dax che ha risentito del calo del comparto auto (a fine giornata lo stoxx di settore risultera' il peggiore con un ribasso superiore al 2,5%).

Non si arrestata, comunque, la corsa dell'oro ormai non molto distante da quota 1.900 usd/oncia.

"I mercati - afferma un gestore - stanno cercando di cogliere quelle poche notizie positive. Oggi si guarda soprattutto alle news che arrivano dalla Libia. Da noi, infatti, Eni e' in forte progresso e, come sappiamo, questo e' il titolo che pesa di piu' sul Ftse Mib. Poi, assistiamo ad un recupero delle banche. Comunque, e' un solo rimbalzo tecnico. Basta questo per far performare meglio il Ftse Mib rispetto agli altri indici principali europei".

"Questa - commenta un altro operatore - a mio avviso e' una settimana decisiva per capire se verra' annunciato un nuovo piano di quantitative easing da parte della Fed. Le attenzioni, inoltre, sono concentrate sui dati macro americani in arrivo da mercoledi' ed in particolare sugli ordini di beni durevoli e sul Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre. Le notizie negative potrebbero essere state scontate. Certo, e' ovvio che se dovessero arrivare dati molto brutti, non sono da escludere nuovi ribassi. La volatilita' dovrebbe rimanere elevata".

A Milano il Ftse Mib ha chiuso in progresso dell'1,78% a 14861 punti e il Ftse Italia-All Share dell'1,84% a 15697 punti. In Europa il Dax ha perso lo 0,11% mentre il Cac 40 ha registrato un rialzo dell'1,14%, il Ftse 100 dell'1,08%% e l'Ibex dell'1,87%.

Non hanno influito piu' di tanto, quindi, i dati resi noti dall'Ocse sulla crescita econonomica. Per il quarto trimestre consecutivo la crescita del Pil dell'area Ocse, infatti, ha rallentato, segnando nel secondo trimestre del 2011 un'espansione dello 0,2% t/t a fronte dello +0,3% registrato nel 1* trimestre.

Sul paniere principale in forte ascesa Eni (+6,33%) e Ansaldo Sts (+5,03%) grazie al newsflow che si sussegue dalla Libia. Secondo il presidente del Cane a Sei Zampe, Giuseppe Recchi, con la caduta di Gheddafi si riapre "un mercato che per noi si era interrotto e che rappresentava il 13% del nostro fatturato". Gli esperti di S&P Equity Research hanno alzato il rating sul titolo a hold da sell.

Bene, nel resto del listino, anche Saras (+4,78%), Maire T. (+16,62%) e Danieli & C. (+2,02%).

Acquisti, seppur piu' contenuti, sulle banche. Da segnalare soprattutto B.P.Milano (+4,61%) e Ubi B. (+2,55%%) seguite da B.Popolare (+1,27%), Mediobanca (+1,19%) e B.Mps (+0,7%). Debole Unicredit (-0,11%), che ha confermato che la controllata Pioneer sta valutando opzioni strategiche per le attivita' in Russia ma al momento il processo e' a uno stadio iniziale.

In rosso Fiat (-2,32%) ed Exor (-0,54%) dopo una parte centrale di seduta in rialzo. Il titolo ha pagato la negativa impostazione di tutto il comparto auto in Europa. Male soprattutto la case produttrici tedesche.

Da segnalare, tra le altre blue chip, Telecom I. (+4,17%), Saipem (+1,19%) e Tod'S (+2,15%).

Nel resto del listino denaro su Ies (+11,85%), Monti A. (+5,82%), So.Pa.F. (+7,78%) e Mondo H.E. (+7,23%). Pesante Cdc (-8,75%). fus

 
 
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