In Italia il mercato M&A nel 2012 vale 25,7 mld euro ed e'
pari all'1,66% del Pil del nostro Paese.
Ô quanto emerge dal rapporto che e' stato presentato in
occasione della 9* edizione dell'M&A Award, dal quale si evince
che su questo fronte l'Italia e' ancora arretrata rispetto alle
principali economie europee, soprattutto per l'ossessione del
controllo tipica del capitalismo familiare italiano. A partire dal
2008, in coincidenza con la crisi, il mercato M&A in Italia ha
registrato un calo sia in termini di operazioni che di
controvalori. Il trend evidenzia una forte correlazione con
l'andamento del ciclo economico.
In particolare dal rapporto emerge che lo Stato torna a giocare
un ruolo importante. La Cdp ha finalizzato operazioni per circa 11
mld euro (Sace, Snam, Fintecna).
"Il mercato italiano", ha spiegato Domenico Fumagalli, senior
partner e Presidente di Kpmg, "con i suoi 26 mld euro nel 2012 e'
ancora sottodimensionato rispetto all'economia reale. Nelle nostre
stime a regime dovrebbe valere almeno 60/80 mld euro. Esiste dunque
un potenziale di crescita ancora molto importante. Con questo
progetto vogliamo avvicinare le imprese italiane a questa
importante leva per lo sviluppo dell'impresa".
Per Eugenio Morpurgo, a.d. di Fineurop Soditic, "paradossalmente
nell'ultimo periodo, gli investitori esteri credono piu'
nell'Italia degli stessi italiani; in particolare investitori
industriali e finanziari francesi, americani e tedeschi e ora anche
che provenienti dai Brics e dal Medio Oriente, ci danno larghe
aperture di credito e portano a termine i portanti investimenti in
Italia. Ora bisogna rilanciare sul fronte del consolidamento
interno".
La giuria dell'M&A Award ha deciso di premiare quest'anno
Salini per la categoria Italia su Italia; Audi Ag per la categoria
Estero su Italia e Danieli & C. Officine meccaniche per la
categoria Italia su Estero. Infine il premio speciale "Finanza per
la Crescita" e' stato vinto da Campari. lab/bca