Non si fermano i progetti di sviluppo del gruppo Danieli all'estero. Nemmeno nei mercati più ostici. Dopo aver inaugurato una fabbrica in India con un investimento da circa 70 milioni di euro, alcune settimane fa la multinazionale di Buttrio attiva nel settore dell'acciaio, ha inaugurato un nuovo stabilimento in Iran. Secondo fonti interpellate da MF-Dow Jones, l'investimento sostenuto è stato di 40 milioni di euro.

Danieli Persia, così si chiama l'impianto, è stato inaugurato nella provincia di Alborz alla presenza del ministro dell'industria mineraria e del commercio Mohammad Reza Nematzadeh e del capo dell'Organizzazione iraniana per le miniere e l'industria mineraria per lo sviluppo e la ristrutturazione, Mehdi Karbasian.

Lo stabilimento servirà a produrre macchinari per la lavorazione dell'acciaio e, per il momento, servirà soltanto il mercato iraniano. In questo modo, producendo in loco, Danieli risparmierà i costi di trasporto e spedizione e si avvantaggerà anche del costo più basso dell'energia.

Già a gennaio 2016, in occasione della visita in Italia del presidente iraniano Rohuani, il gruppo siderurgico Danieli & C. firmava accordi per 5,7 miliardi di euro finalizzati a una joint-venture e alla fornitura di impianti da installare in Iran. Un mercato che la società continua a presidiare nonstante il quadro geo-politico complesso.

Di recente la multinazionale friulana guidata dal ceo Gianpietro Benedetti, ha messo a segno un colpo in un mercato ancor più strategico: la Cina. Dopo una gara durata un anno e mezzo la società si è aggiudicata una commessa per la costruzione di un impianto di colata e laminazione atto a produrre fino a 2,1 milioni di tonnellate annue di bobine laminate a caldo: in pratica nastro d'acciaio utilizzato nelle carrozzerie delle auto e nei frigoriferi. Il committente è una vecchia conoscenza di Danieli: si tratta del colosso Shougang Jingtang United Iron & Steel Co che ha investito 300 milioni di dollari per rinnovare lo stabilimento nella zona industriale di Caofeidian (Tangshan City, Hebei Province.

Progetti e commesse che danno un po' di respiro mentre il gruppo si confronta con il cosiddetto "new normal", la nuova normalità economica che mette in difficoltà tutti i produttori di acciaio. Nel primo semestre dell'esercizio 2016/2017 è calato del 14% (da 45,2 a 39 milioni di euro) l'utile netto del gruppo. Praticamente stabili i ricavi, mentre è calato del 14% (da 108,4 a 93,6 milioni) il margine operativo lordo normalizzato ed è crollata del 76% (da 55,4 a 13,3) la reddività operativa (Ebit) "per effetto di alcuni stanziamenti una tantum tra cui la svalutazione dei certificati energetici relativi ad alcuni progetti prima accolti ma successivamente rigettati dall'Ente regolatore nel settore steel making", spiegava la società. Stabile, positiva e solida la posizione finanziaria (da 908 a 910 milioni) mentre è in calo (-15%) il portafoglio ordini. Per il cda al momento si prevedono risultati a fine esercizio in linea con le previsioni di inizio anno.

cce

 

(END) Dow Jones Newswires

May 30, 2017 11:59 ET (15:59 GMT)

Copyright (c) 2017 MF-Dow Jones News Srl.
Danieli & C Officine Mec... (BIT:DAN)
Gráfico Histórico do Ativo
De Jun 2024 até Jul 2024 Click aqui para mais gráficos Danieli & C Officine Mec....
Danieli & C Officine Mec... (BIT:DAN)
Gráfico Histórico do Ativo
De Jul 2023 até Jul 2024 Click aqui para mais gráficos Danieli & C Officine Mec....