Quanti delisting da Piazza Affari: nell'arco di cinque anni, fra 2017 e 2021, se ne sono andate società che valgono 55 miliardi, nei primi otto mesi del 2022 il peso delle aziende che lasciano il listino, fra grandi e piccole, vale altri 46 miliardi, ovvero il 6,7% della capitalizzazione di Borsa. Fra i gruppi di maggior rilievo Atlantia, Autogrill, Exor e Tod's. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Giovanni Natali, presidente di AssoNext, l'associazione delle piccole e medie imprese scambiate sul segmento Egm.

Domanda. Come salvare l'Italia delle imprese quotate?

Risposta. Prima di tutto è necessario creare un vero mercato borsistico italiano. Mi spiego, in dieci anni il numero di quotate in Italia è cresciuto solo per il mercato delle pmi, l'Egm, con le sue 220 ipo, mentre senza contare questi numeri Borsa Italiana, sul mercato principale, ha visto calare il numero di quotate di oltre il 30%. Se togliamo banche, gruppi partecipati dallo Stato e assicurazioni, il mercato regolamentato di Palazzo Mezzanotte non riflette affatto il tessuto economico del Paese.

D. Fra poco più di un mese ci sono le elezioni politiche. Qualche spunto per i partiti?

R. Dopo il delisting annunciato di Tod's ci resta un altro fiore all'occhiello, Brembo (e pochissime altre perle) e speriamo che Alberto Bombassei tenga duro. L'appello che rivolgiamo, in vista del 25 settembre, a tutte le forze politiche è di farsi carico seriamente del problema. Sicuramente vanno bene gli incentivi fiscali, ma se poi il numero di società quotate si riduce, dove li investono i loro 340 miliardi i fondi azionari italiani?

D. In questo modo si torna al punto di partenza. Come risolvere il problema?

R. Dobbiamo essere realisti, il mercato borsistico italiano è troppo piccolo sia per numero di quotate sia per capitalizzazione. Borsa capitalizza circa 600 miliardi, ma non è tutto flottante. Quindi, ritorniamo sempre al punto di partenza: non sono i cosiddetti gestori cattivi che penalizzano l'Italia, ma è l'Italia ad avere un numero irrisorio di società quotate: se i primi 10 fondi italiani raddoppiassero i loro investimenti sul mercato nazionale, a numeri attuali si creerebbe una bolla incredibile. Discorso a parte riguarda le assicurazioni, che devono essere obbligate a investire in pmi quotate, uno zero qualcosina per cento delle immense riserve tecniche che investono in titoli di Stato e in azioni quotate estere (oltre confine è così da anni).

D. Tre consigli per migliorare Piazza Affari

R. Per prima cosa, Consob va riformata in un'ottica pro-attiva, ovviamente deve punire i disonesti, ma non deve essere vista e comportarsi solo come l'ennesima forza di polizia, solo e sempre inquisitoria. Consob deve essere invece il motore, oltre che il controllore, del mercato. Altrimenti le società o non si quotano o scappano. Inoltre, il bonus quotazione deve diventare uno strumento permanente e non un'elemosina da chiedere ogni anno (l'anno scorso persino Draghi, che di Borsa ne sa, se ne era dimenticato). Terzo: il passaggio da Egm a Mta non può costare, senza raccolta di capitali, un milione di euro. Occorre automatizzare il passaggio per chi è quotato da più di due anni e redige i bilanci Ias

red

MF-DJ NEWS

1808:44 ago 2022

 

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August 18, 2022 02:45 ET (06:45 GMT)

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