Illimity: atto secondo (Mi.Fi.)
13 Novembro 2023 - 6:11AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--Il focus resta il credito al mondo delle pmi,
anche se per Illimity il baricentro della strategia si sta
spostando sempre di più dagli npl ai crediti vivi, cioè bonis e
utp. L'obiettivo è arrivare dopo gli istituti tradizionali non
riescono più a intervenire, facendo leva sulla specializzazione e
sulla tecnologia. La scommessa è anche quella di ridare slancio a
un titolo che nell'ultimo anno ha perso il 28%. Il fondatore
Corrado Passera ne ha parlato con MF-Milano Finanza nel giorno di
presentazione dei risultati trimestrali.
Domanda. Le politiche monetarie restrittive hanno messo sotto
pressione il credito in Europa e, in particolar modo, in Italia.
Qual è stato l'approccio di Illimity?
Risposta. "Essere utili all'economia sul fronte del credito fa
parte della missione di illimity. Lo dimostra il fatto che i nostri
finanziamenti netti sono cresciuti del 27% rispetto al 30 settembre
dell'anno scorso. Questo andamento riguarda soprattutto l'area
Growth Credit, cioè quella nata per sostenere e contribuire alla
crescita delle pmi italiane con potenziale cui si è affiancata
l'attività di investment banking. Inoltre, anche buona parte della
divisione distressed fa credito, visto che qui la parte del leone
la fanno ormai gli asset-based loans. E sono cresciuti molto anche
i finanziamenti alle imprese più piccole attraverso b-ilty".
D. Fate molto credito perché applicate criteri meno restrittivi
rispetto alle banche tradizionali?
R. "No. Noi percepiamo una forte domanda che non riusciamo a
soddisfare integralmente. Siamo infatti molto rigorosi, altrimenti
non avremo un costo del credito basso e una ridotta incidenza di
esposizioni problematiche. Semmai il nostro vantaggio consiste nel
fatto di dedicarci a tre settori nel mondo performing che hanno
grande fame di credito: le special situations, la finanza
strutturata e il factoring. In questi ambiti abbiamo sviluppato un
livello di specializzazione sia finanziaria che industriale,
attraverso il supporto di tutor esperti di singoli settori, che ci
consente di selezionare i progetti più meritevoli".
D. La crescita dei volumi è stata insomma il volano del vostro
margine di interesse che è aumentato del 27%?
R. "Sì. Noi remuneriamo i depositi anche a vista, non solo
quelli vincolati, e oggi abbiamo un costo medio della raccolta del
3,1%. Per questo confermo che la crescita del nostro margine di
interesse non viene dallo spread fra tassi ma dall'incremento dei
volumi. Voglio peraltro ricordare che l'aumento dei ricavi (+21% a
282 milioni) si è tradotto in un incremento dell'utile netto del
48% a 75 milioni in un anno in cui abbiamo continuato a investire
con decisione nei nostri progetti".
D. Allude alle start up che avete lanciato?
R. "Certamente. Abbiamo investito in tre importanti
tech-venture: b-ilty, una piattaforma che fornisce un'offerta
bancaria digitale alle imprese più piccole, Hype, che è la
piattaforma retail leader in Italia e Quimmo, proptech e primo
player nel mondo delle vendite giudiziali, che sta crescendo anche
nel mercato libero. L'anno prossimo tutti questi progetti
dovrebbero raggiungere il break even. Poi c'è la nostra piattaforma
tecnologica che, grazie alla partnership con Engineering, è
diventata anche una nuova fonte di ricavi e di business".
D. Nei primi anni di vita di Illimity il mondo npl ha
rappresentato un'area di attività molto intensa. Oggi il quadro è
cambiato?
R. "All'inizio della nostra storia è stato ovvio crescere
attraverso l'acquisto di grandi portafogli di credito deteriorato
mentre si costruivano le strutture dedicate alle varie forme di
credito. Adesso però i portafogli npl rappresentano solo il 7% del
nostro attivo. Si tratta di un'evoluzione che avevamo prefigurato
al mercato".
D. Alla luce dell'evoluzione in atto, potreste rivedere il piano
industriale?
R. "Il contesto economico è cambiato radicalmente rispetto al
piano attuale, che abbiamo presentato nel 2021, ed è importante
valutare sia il nuovo scenario sia le nuove opportunità. Ma è
presto per parlarne.
D. Nell'ultimo anno il mercato ha mostrato segnali di
scetticismo verso la vostra proposta industriale. Il prezzo del
titolo è sceso del 28%. Come mai?
R. "Probabilmente paghiamo il fatto di essere associati a
settori non beniamini del mercato in questo momento come
l'investimento in crediti deteriorati e in fintech, ma, come detto,
il peso relativo dei nostri investimenti in npl è molto diminuito e
le nostre fintech stanno andando tutte secondo i nostri piani.
Forse paghiamo anche il fatto di non essere una banca tradizionale
con spread molto ampi tra tassi attivi e passivi. A mio avviso
comunque sono tutte ragioni contingenti. La solidità di fondo del
nostro progetto è stata apprezzata all'inizio e sta dimostrando la
sua solidità. Non molte neobanche in Europa possono dire di essere
cresciute come noi, di aver raggiunto la nostra redditività pur
mantenendo un basso livello di rischio. Il tutto continuando a
investire per creare opportunità di crescita per il futuro e avendo
trasformato la nostra tecnologia in una ulteriore fonte di
profitti".
alu
fine
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1309:55 nov 2023
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