MILANO (MF-NW)--Dopo un ottobre da mal di pancia, in cui il Dax ha perso quasi il 4% e il Ftse Mib l'1,8%, novembre si apre con la speranza che i tassi, almeno quelli Usa, siano arrivati. E il consenso Bloomberg vede infatti il target price sulle maggiori borse mondiali a livelli molto interessanti. Infatti le attese sul Ftse Mib a 12 mesi sono di 35.284 punti, sarebbe un rialzo del 23% circa dai livelli attuali, allo stesso livello del Nasdaq Composite (16.243, +22%) e oltre l'S&P 500 (5.052, +17%). Con la stagione delle trimestrali appena partita, Piazza Affari potrebbe in effetti cercare di recuperare tono dopo un avvio di 2023 brillante, frenata dalle banche centrali e dalle tensioni in Israele.

MF-Milano Finanza allega una tabella che contiene il consenso Bloomberg sul target price medio atteso dagli analisti nei prossimi 12 mesi su tutti i 40 titoli del Ftse Mib e la variazione dello stesso negli ultimi tre mesi. Questo, per capire come sono variate le attese sulle società di recente. Un altro dato da considerare, sempre in tabella, è il rapporto prezzo/utili atteso al 2023 confrontato con la media degli ultimi 5 anni sullo stesso titolo. L'ultima colonna riguarda il rapporto debito netto/ebit, che mette in evidenza la capacità di un'azienda di pagare gli interessi e il capitale sul debito netto. Quanto più piccolo è il rapporto (significa che la società ha un debito basso rispetto all'ebit), tanto più forte è la capacità della società di far fronte ai pagamenti di interessi e capitale.

Quanto alle trimestrali, i conti di Intesa Sanpaolo, per esempio, pubblicati venerdì 3 novembre, hanno battuto le attese degli analisti e la banca guidata dal ceo Carlo Messina ha alzato la guidance sull'utile netto e raddoppiato l'acconto sul dividendo rispetto al 2022. Del resto il settore finanziario beneficia ancora del più veloce rialzo dei tassi della Bce in vent'anni. Brillanti anche i conti di Unicredit e quelli di Ferrari, anche se in Europa si sono viste alcune situazioni difficili. "Prima dell'ultimo meeting della Fed, i warning su ricavi e margini attesi sono stati colpiti in maniera forte, si pensi a Worldline che ha perso il 60% in una seduta e Sanofi il 20%. Ma anche le società che hanno pubblicato conti appena inferiori alle attese o guidance limate al ribasso hanno sofferto molto in borsa", spiega Lorenzo Batacchi, portfolio manager di Bper Banca e membro Assiom Forex. "Ora il mercato pare più morbido, si aspetta nel complesso un soft landing dell'economia, non una recessione importante. Grazie alla Fed più cauta, i listini potrebbero recuperare da qui a dicembre, a meno che non emergano notizie particolarmente negative nel frattempo", aggiunge l'esperto.

Nel frattempo, dai conti italiani ed europei sul terzo trimestre 2023 appena pubblicati emerge ancora una volta la forza dei titoli del super lusso, che possono imporre sempre nuovi aumenti di prezzi. "Ferrari è andata molto bene, i prezzi e il mix hanno dato un contributo ai margini anche più forte che nel secondo trimestre, è lusso allo stato puro", interviene Gabriele Gambarova, Head of Equity Research di Banca Akros. Stellantis, dal canto suo, ha comunicato a fine ottobre alcuni dati, fra i quali i "prezzi medi che hanno tenuto bene anche in Nord America, cresciuti a ridosso dei 50.000 dollari. La logistica sta migliorando e quindi le scorte scendono, a beneficio del flusso di cassa, atteso a 11-12 miliardi per il 2023 secondo le stime di consenso degli analisti", riprende Gambarova. Sul fronte invece del settore industriale, l'esperto ricorda il caso Volvo che ha annunciato minori ordini di camion per il 27% nel terzo trimestre e il caso Interpump (-5% il titolo nell'ultimo mese) dopo che il gruppo italiano ha parlato di rallentamento del settore, segnale delle prime difficoltà del comparto industriale, che avverte la frenata dell'economia.

"Stiamo vivendo il periodo di trimestrali in modo estremamente concentrato nel cercare di capire dove si colloca l'economia attualmente. Come tutti, esaminiamo attentamente non tanto la fotografia del passato recente, quanto la guidance 2024 elaborata dal management", avverte Fabio Caldato, partner di Olympia Wealth Management. Secondo cui "la gran parte del rialzo dei tassi sia avvenuto e, conseguentemente, stiamo spostando l'allocazione dai titoli finanziari (le banche giovano dei tassi in rialzo) al settore immobiliare (penalizzato oltremodo)". Sui conti di Iveco, Caldato vede "numeri sopra al consensus che non sono bastati per una risposta positiva vista l'indicazione dell'azienda di un 2024 meno brillante lato volumi e prezzi". Quanto ad Amplifon, "è un'azienda di indubbia qualità ma rimaniamo cauti sull'acquisto delle azioni: l'impatto della debolezza dell'economia europea si sta già facendo vedere e l'indicazione di una maggior abilità a generare utili nel 2024 da parte del management rassicura, ma non sufficientemente per indurci a prendere posizione nel breve".

red

 

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November 06, 2023 03:54 ET (08:54 GMT)

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