Dowjones
Milano sulla parita' a meta' mattinata, con il Ftse Mib che fa
segnare un +0,03% a 15272 punti.
Secondo un trader contattato da MF-Dowjones un'apertura debole
oggi era "nella logica delle cose" dopo la performance brillante di
ieri in scia alla mossa delle banche centrali mondiali per
aumentare la liquidita'.
"In Europa le politiche di risanamento fiscale e il rialzo dei
tassi di mercato stanno paralizzando le decisioni di spesa e
investimento e determineranno una ricaduta in recessione nel 2012.
Il consensus ormai si aspetta una crescita del Pil solo leggermente
positiva in Germania e decisamente negativa nei Paesi dell`Europa
Mediterranea. Tutti i sondaggi indicano nella situazione di
Eurolandia il principale elemento di rischio e appare evidente che
non sia piu' il singolo Paese ad essere nel mirino, ma la valuta
comune", affermano gli analisti di Equita Sim sul sentiment dei
mercati. Ad ogni modo, "negli ultimi mesi tutti i Paesi PIIGS hanno
cambiato Governo e avviato le riforme. Di fronte a questi passi
concreti e all`aggravarsi delle tensioni pensiamo che la Germania
dovra' attenuare la sua opposizione a un intervento risolutivo
della Bce".
"Cio' dovrebbe risollevare le quotazioni, soprattutto di quei
titoli che sono stati penalizzati nonostante non abbiamo problemi
di rifinanziamento e che possano catturare la domanda extra-europea
come Fiat Industrial, Impregilo, Luxottica, Autogrill, Saipem,
Danieli & C., Piaggio, Sorin", concludono gli esperti, che oggi
hanno pubblicato il tradizionale report sull'azionario di inizio
mese con il titolo "in vista un rally legato al cambio di politica
della Bce".
Per Intermonte "dopo il forte calo di novembre le sorti del
mercato italiano sembrano dipendere sempre di piu' da decisioni
politiche e dalla volonta' di tenere insieme l'euro. Anche
nell'attuale contesto di incertezza tuttavia evidenziamo come sia
il cambiamento di leadership politica che le misure presentate dal
nuovo Governo dovrebbero aiutare il mercato a riprendere fiducia
sull'Italia".
"Allo stesso tempo il costo di un break-up dell'euro e di
default multipli non e' quantificabile e sarebbe severo anche per i
Paesi virtuosi come la Germania", sostengono gli analisti nel
report di inizio mese sull'azionario italiano, in cui evidenziano
"come piu' del 60% della market cap del mercato italiano sia
riferibile a societa' che fanno la maggior parte del loro business
fuori dalla zona euro e questo dovrebbe essere un elemento di
forza. Abbiamo recentemente abbassato la nostra stima di Pil 2012
per l'Italia a -2% da -1% e questo ha impattato le nostre stime di
utili per il mercato di un 5% circa. Tuttavia, evidenziamo diverse
opportunita' di acquisto soprattutto tra societa' globali che
trattano a multipli di societa' domestiche e a forte sconto sui
peer internazionali".
Al momento a piazza Affari si muovono bene i finanziari: Fonsai
+6%, B.Mps +2,97%, B.Popolare +1,46%, Intesa Sanpaolo +1,22%,
B.P.Milano +1,2%, Unicredit +0,32%. Tra gli industriali si segnala
invece il -2,14% di Fiat, che paga il downgrade incassato da parte
di Morgan Stanley, che ha portato la raccomandazione ad
underweight. pl