Italia: con il Pnrr in portafoglio (Mi.Fi.)
08 Novembro 2021 - 4:34AM
MF Dow Jones (Italian)
Il conto alla rovescia sta per terminare. Dopo aver preso forma,
il 27 aprile, con l'approvazione da parte del Parlamento, il Piano
nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sta assumendo finalmente
anche sostanza. «La revisione al rialzo delle stime di crescita per
l'Italia è legata, oltre ai progressi della campagna vaccinale,
soprattutto agli effetti del Pnrr», premette Luigi Dompé,
responsabile azionario Italia di Anima.
È il più grande pacchetto di investimenti pubblici mai visto in
Italia: 210 miliardi di euro da allocare in sei missioni, dalla
digitalizzazione alla transizione verde, dalla mobilità
sostenibile, fino all'inclusione sociale e alla sanità.
Un'occasione unica anche per i mercati finanziari: sebbene una
relazione diretta tra crescita dell'economia e capitalizzazione di
borsa non sia facilmente determinabile, alcune stime possono
aiutare a formulare un'ipotesi sull'impatto del piano per Piazza
Affari. Il Pnrr, prevede il governo italiano, dovrebbe portare nel
2026 a una crescita del 3,6% del pil rispetto allo scenario senza
piano, pari a un aumento sui 70 miliardi. Valore in linea con il
peso che avranno gli investimenti sulla borsa di Milano: 40
miliardi sono destinati al digital, 60 al green, 25 alle
infrastrutture. Totale: attorno al 15% della capitalizzazione di
Piazza Affari che supera gli 800 miliardi.
Volendo fare una stima prudenziale, l'impatto sulle quotate
potrebbe attestarsi tra i 75 e gli 80 miliardi. E un'ipotesi
coerente infine anche con quanto stimato da diversi analisti che
vedono a portata di mano un rialzo del 10-15% che porterebbe il
Ftse Mib nel medio periodo ad almeno 31 mila punti. Ormai,
tutt'altro che un'utopia. «È importante ricordare che la
distribuzione degli esborsi non sarà uniforme nel tempo ma sarà più
marcata nel periodo iniziale del programma con un impatto sulla
crescita atteso significativo, in particolare per il 2022 e 2023»,
osserva Dompé.
Le variabili per stabilire se queste stime si riveleranno
corrette sono ancora molteplici, e solo il tempo (e l'effettiva
realizzazione del piano) potranno fornire una risposta. Una cosa
però è certa: il mercato sta vivendo una ventata di ottimismo che
non si vedeva da anni. «Il mix di politica espansiva, fiducia nel
governo Draghi e riforme applicate nei tempi e modi giusti»,
commenta Paolo Rizzo, gestore del fondo Anthilia Small Cap Italia
di Anthilia sgr, «ha un grande impatto sulla borsa: gli investitori
esteri tornano sul mercato italiano». Non a caso, la classifica
Fida che riunisce tutti i fondi che scommettono su Piazza Affari
mostra una performance media da inizio anno del 29,6% (con punte
superiori al 60%), che passa al 49,4% a un anno. I risultati
migliori sono dei fondi sulle mid e small cap. E proprio le piccole
eccellenze del listino (l'indice Euronext Growth Milan, ex Aim, nel
2021 è cresciuto di oltre il 54%) saranno le maggiori beneficiarie
dei fondi del Pnrr, visto il loro legame coi grandi trend in cui
confluiranno gli investimenti. Ma anche per le big potrebbero
presentarsi occasioni. Ecco i nomi su cui scommettono i gestori
attivi a Piazza Affari.
A guidare la graduatoria Fida c'è il fondo Atomo Made in Italy,
che da gennaio rende più del 64%. Le occasioni «irripetibili per le
piccole aziende» offerte dal Pnrr portano Massimo Fuggetta,
fondatore di Bayes Investments, advisor del comparto, a segnalare
alcune realtà come il fornitore di servizi di marketing digitale
Websolute, «comprato in ipo a 1,5 euro nel 2019 per poi aumentare
l'esposizione nel tempo» e cresciuto nel 2021 del 180%, la società
di system integration Reti e EdiliziaAcrobatica (+250% da gennaio),
beneficiaria dell'estensione del superbonus 110%. Anche Antonio
Amendola, portfolio manager del Pmi Italia Esg di AcomeA sgr (terzo
con un +41,7%) suggerisce di cercare i beneficiari del Pnrr tra le
pmi, non dimenticando il fatto che «il 50% dei fondi sarà destinato
a digitalizzazione e rivoluzione green».
I titoli? «Fos, Doxee e Vantea Smart per via della consulenza
tecnologica e della trasformazione digitale nella cybersecurity»,
Officina Stellare «per gli investimenti crescenti nel mercato
spaziale», Abp Nocivelli in scia «al previsto ammodernamento degli
impianti ospedalieri». Lato superbonus, per il gestore il grande
vincitore sarà infine «Nusco, società che produce porte e finestre
e trarrà vantaggio dal boom dell'edilizia». Paolo Rizzo, partner di
Anthilia, il cui fondo Small Cap Italia è quarto in classifica con
una performance da gennaio del 40,1%, considera una divisione per
settori. «Nella digitalizzazione del settore pubblico il Paese è
ancora indietro, ma non ha le competenze per colmare il gap da
solo». Dovrà perciò chiedere il supporto di realtà come Reply, Sesa
e Esprinet. Nella cybersecurity i potenziali campioni sono Cyberoo
e Cy4gate, mentre nella digitalizzazione del sistema sanitario il
gestore invita a considerare Gpi. Senza dimenticare il trend delle
intelligenze artificiali, «che sarà trainato da Eurotech e Seco».
Non solo società di nicchia però: secondo Rizzo «l'aspetto chiave
del Pnrr sono le infrastrutture, in cui i campioni sono WeBuild e
Salcef (articolo in pagina 9, ndr): quest'ultima in particolare
unisce al tema del miglioramento dei trasporti anche quello della
sostenibilità».
fch
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November 08, 2021 02:19 ET (07:19 GMT)
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