(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 11 set - Stadi, la burocrazia tiene fermi investimenti per 2,5 miliardi

A Milano il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello. Firenze e Venezia si sono ritrovate senza i fondi Pnrr per le nuove strutture

A Milano, il sindaco Beppe Sala, dopo oltre quattro anni di tira e molla, potrebbe ritrovarsi con un San Siro orfano di Milan e Inter, sempre più pronte a emigrare in un comune limitrofo per soddisfare il bisogno di realizzare un impianto di qualità in tempi ragionevoli. Firenze e Venezia, a causa dell'aut aut della Commissione Ue, si sono ritrovate senza i fondi stanziati nell'ambito del Pnrr per le nuove strutture sportive cittadine. Per sostituire i 148,5 milioni "europei" destinati all'Artemio Franchi di Firenze (55, sui circa 200 complessivi richiesti per l'ammodernamento) e al Bosco dello Sport di Venezia (93) devono essere reperiti nuovi finanziamenti pubblici.Il fronte stadi, insomma, resta quello più intricato per il rilancio del calcio italiano e per la rigenerazione dei quartieri coinvolti da interventi urbanistici che sulla carta valgono oltre 2,5 miliardi. Investimenti che restano al palo per l'indecisione politica o per i blocchi della burocrazia. A parte pochissime eccezioni.

A Bergamo, ad esempio, lo scorso giugno è scattata la terza fase della riqualificazione del Gewiss Stadium, con la ristrutturazione della Curva Sud Morosini, del settore ospiti e dei Distinti Sud e la costruzione di un parcheggio interrato. Quando il progetto venne presentato dalla famiglia Percassi, nel 2017, si stimavano costi tra lavori e acquisizione dell'impianto per circa 35 milioni, destinati a consuntivo a salire sensibilmente. La conclusione dei lavori è prevista per la fine dell'estate 2024. Pertanto, l'Atalanta disputerà la prossima stagione con una capienza ridotta. Restando in Lombardia, Inter e Milan sperano ancora di poter sbloccare il dossier del nuovo San Siro. Dopo il dibattito pubblico e la riduzione delle volumetrie (0,35) in ossequio al piano di governo del territorio, i due club hanno confermato l'intenzione di investire 1,2 miliardi. Tuttavia questa estate la Soprintendenza meneghina ha chiarito che intende sancire l'esistenza di un vincolo storico sul secondo anello che compirà 75 anni nel 2025. Un intoppo non irrilevante che si aggiunge alla prospettiva di un referendum cittadino.

Per questo i due club stanno valutando altre aree nella provincia milanese in cui edificare il proprio impianto. L'Inter ha ottenuto un'esclusiva fino ad aprile 2024 per valutare un'area nel comune di Rozzano di proprietà di Bastogi e Brioschi Sviluppo Immobiliare della famiglia Cabassi. Il Comune dovrà approvare una modifica al Pgt e da gennaio 2024 l'iter potrebbe entrare nel vivo. Il Milan invece sta stringendo i tempi per un'area a San Donato.Nella zona di Pietralata nascerà il nuovo stadio della Roma. Lo scorso maggio è arrivato il via libera dell'Assemblea capitolina all'interesse pubblico, dopo che a febbraio si era pronunciata positivamente la Giunta del sindaco Roberto Gualtieri. L'investimento della famiglia Friedkin, proprietaria del club giallorosso, è stimato in circa 600 milioni (finanziati da Bank of America e JP Morgan). L'altroieri è partito il dibattito pubblico. La Roma intende predisporre il progetto definitivo entro la fine dell'anno, avviare le opere nel 2024 e concluderle nel 2027 per il centenario della società.A Bologna il primo piano per il nuovo Dall'Ara è stato presentato sette anni fa. In estate è stato depositato il progetto definitivo dello stadio temporaneo al Caab.

Ci sarà poi la gara pubblica per l'assegnazione dei lavori e si inizierà a erigere la struttura da 16mila posti la prossima estate. I lavori dovrebbero durare un anno. Il restyling vero e proprio del Dall'Ara, inaugurato nel 1927, partirà perciò nell'estate del 2025, in modo da permettere al Bologna di giocare nel nuovo impianto dalla stagione 2027-2028. Rispetto a quanto preventivato i costi lieviteranno a oltre 150 milioni (40 milioni investiti dal Comune, 20 milioni provengono dal contributo del Credito Sportivo e il resto sarà coperto dal presidente Joey Saputo).Il ritorno in Serie A del Cagliari di Tommaso Giulini, infine, ha rilanciato il progetto del nuovo Sant'Elia che sarà intitolato a "Gigi Riva" da 25mila posti. A luglio 2022 era stato presentato al Comune il progetto definitivo.A luglio 2023 è arrivato un primo parere favorevole della Conferenza dei servizi regionale, con alcune prescrizioni che non comportano modifiche sostanziali e su cui il club sardo e il partner industriale, il gruppo Costim, hanno fatto sapere di essere già al lavora. I costi dell'operazione, per cui si prevedono almeno due anni di cantiere, sono saliti intanto a circa 200 milioni. La Regione ne stanzierà 60.

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September 16, 2023 03:01 ET (07:01 GMT)

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