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"Entro l'anno il sistema bancario uscirà dall'incertezza.

Il problema grosso, che è Mps sarà risolto con la vendita delle sofferenze

e l'aumento di capitale. E per questo stiamo facendo degli sforzi come

sistema e noi direttamente, con altri 10 milioni versati in Atlante 2 che

si aggiungono ai 50 milioni che abbiamo messo in Atlante 1. Ma a parte Mps

non ci sono problemi se non quelli specifici di piccole banche, ma è

ordinaria amministrazione".

Lo ha detto in un'intervista al Corriere della Sera Ennio Doris,

fondatore, presidente e primo socio al 40% di Banca Mediolanum, seguito

dalla famiglia Berlusconi rimasta al 30%.

Dori ha spiegato che "la mia era l'ultima azienda interessata ad Atlante

perché da quello che è successo con Popolare di Vicenza e Veneto Banca

abbiamo beneficiato come raccolta. Ma ritengo che un'azienda non possa

fiorire in un Paese disastrato. Dunque quei 60 milioni sono un segnale che

noi ragioniamo in termini di interesse nazionale. Perché bisogna evitare

incidenti che creino il panico".

Doris ha citato il caso delle banche saltate: "Unicredit e Intesa

Sanpaolo a settembre avevano garantito gli aumenti di capitale perché

sapevano che li potevano collocare. Ma poi la Vigilanza Bce ci ha impedito

di salvare le obbligazioni subordinate delle 4 banche, è stata una

decisione folle. Gli italiani si sono sentiti dire che i loro soldi non

valevano più niente. E sono tutti scappati anche dalle altre banche

chiacchierate, come Vicenza e Veneto Banca. E allora, addio alla

quotazione. Vede come una decisione assunta a livello tecnico causa danni

infinitamente più grandi di quelli che ci sarebbero stati, come costo per

i contribuenti, salvando le banche".

Secondo Doris, Atlante ha evitato il bis delle 4 banche perche' "se

fossero saltate le due venete saremmo entrati in una recessione

spaventosa: i consumi si sarebbero fermati, le aziende sarebbero fallite.

Ecco perché dobbiamo evitare che scatti il bail in su una banca come Mps.

E allora va bene qualche sacrificio".

Alla domanda se sia contrario al bail in, il patron di Mediolanum ha

risposto che "la banca, o uno se la compra, o la chiudi: la selezione è

inevitabile e nell'interesse di tutti. Ma non è giusto che paghi il

risparmiatore. Dobbiamo salvare depositanti e dipendenti, ma non i

dirigenti", ha concluso.

pev

(END) Dow Jones Newswires

August 10, 2016 02:50 ET (06:50 GMT)

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