RISULTATI 2021 - Risultati in crescita per Tinexta nell’esercizio 2021. I ricavi del gruppo sono complessivamente balzati del 39,5% a 375,4 milioni, incremento in gran parte dovuto alla variazione di perimetro (la crescita organica è stata del 7,7%), in quanto nell’esercizio, dopo la costituzione di Tinexta Cyber, la stessa ha acquisito il 70% di Corvallis Srl ed il 60% di Yoroi. Inoltre tramite Warrant Hub sono state acquisite Financial Consulting Lab Srl e Financial CLab Srl, tramite Co.Mark è stato acquisito il 60% di Queryo Advance Srl e tramite InfoCert il 60% di CertEurope Sas. Il comparto Digital Trust ha visto salire i ricavi del 13,3% a 131,3 milioni (di cui +2,3% per l’ingresso di CertEurope Sas), l’area Cybersecurity è balzata da 743.000 euro a 72,8 milioni, l’area Credit Information e Management è salita del 2,2% a 79 milioni (ma -2,4% su base organica; la crescita è dovuta all’ingresso di Forvalue, conferita da Intesa Sanpaolo in Innolva) e l’area Innovation e Marketing Services è salita del 23,9% a 94,8 milioni (di cui +12,7% per l’ingresso nel gruppo di Euroquality Sas, Europroject OOD, Queryo Advance Srl, Trix Srl, Financial Consulting Lab Srl e Financial CLab Srl). I costi per consumi di materie prime (poco rilevanti) sono però balzati del 42,8% a 12,7 milioni, ed ancor più accentuata è stata la crescita del costo del personale (+65,3% a 132,4 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 1.403 a 2.391 unità per l’ampliamento del perimetro), i costi per servizi del 34,8% a 118,8 milioni e gli altri costi operativi del 31,1% a 18,5 milioni. Nell’ambito dei costi operativi, nel 2020 i costi non ricorrenti, legati ad acquisizioni, erano ammontati a 2,5 milioni, e gli oneri da stock option a 0,9 milioni; nel 2021 gli oneri da acquisizioni sono stati di 2,8 milioni, così come quelli da stock option. Nel complesso, comunque, l’ebitda è aumentato del 19,4% a 93 milioni (+21,5% a 98,7 milioni al netto delle voci non ricorrenti); più in dettaglio, su base rettificata l’ebitda dell’area Digital Trust è salito del 17,2% a 36,4 milioni (di cui +3,8% per variazione perimetro), quello della Cybersecurity è balzato da 140.000 euro a 10,1 milioni, quello dell’area Credit Information e Management è sceso del 3,7% a 22,8 milioni (-7% su base organica) e quello dell’area Innovation e Marketing Services è aumentato del 14% a 41,1 milioni (di cui +10,3% per variazione perimetro). Gli ammortamenti sono saliti da 22,5 a 33,6 milioni (ed in particolare quelli da acquisizioni sono passati da 6,2 a 11,7 milioni), mentre gli accantonamenti e svalutazioni sono passati da 2,8 a 2,4 milioni. L’ebit ha in ogni caso raggiunto 56,9 milioni (+8,1%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da soli 369.000 euro a 3,5 milioni; al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 263,2 milioni a fronte di 91,9 milioni a fine 2020, essenzialmente per effetto di acquisizioni per 193,3 milioni e il pagamento di un monte dividendi di 12,6 milioni, mentre il cash flow operativo è stato positivo per 56,4 milioni (al netto di un capex di 16,2 milioni). In ogni caso l’utile ante imposte si è attestato a 53,4 milioni (+2,2%) e, dopo imposte per 13,8 milioni (tax rate in lieve diminuzione dal 27,8% al 25,8%) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 635.000 euro a 1,3 milioni, si è giunti a un utile netto di 38,3 milioni, il 3,2% in più rispetto ai 37,1 milioni al 31/12/2020. Il dividendo ammonta a 0,3 euro per azione, in pagamento dall’8 giugno 2022. |