Finanza: i rischi climatici assicurati dai Catastrophe Bond (Rep)
13 Novembro 2023 - 4:41AM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)--Alluvioni, frane, tempeste di pioggia o di
vento. I cambiamenti climatici in atto sembrano aver dato una
spinta ai fenomeni estremi, fino a trasformarsi sempre più spesso
in vere e proprie catastrofi. Per le imprese di assicurazione, che
coprono la maggior parte di questi eventi, è un salasso: nel 2022
le stime del colosso della riassicurazione Munich Re parlano di
perdite per 120 miliardi di dollari nel mondo. Un picco che però la
stessa compagnia definisce la "nuova normalità". Le perdite toccano
anche gli Stati, soprattutto quelli, come l'Italia, dove non è
obbligatoria una copertura dagli eventi estremi.
Proprio per tentare di tamponare questa falla, si legge su
Affari&Finanza di Repubblica, il governo ha proposto
l'obbligatorietà per le imprese a partire dal 2024. Lo Stato,
attraverso la Sace, fungerebbe da riassicuratore fino alla metà dei
danni. Per assicurare questa copertura, fino a 5 miliardi all'anno,
la Sace otterrebbe dalle compagnie una quota dei premi pagati. Ma
se gli Stati e le compagnie sono preoccupati per la crescita delle
calamità naturali, c'è chi invece ne trae vantaggio. Si tratta dei
riassicuratori e soprattutto dei fondi che investono in Catastrophe
Bond (sinteticamente, Cat Bond).
Il meccanismo è molto semplice. Le società di gestione del
risparmio specializzate creano dei veicoli di investimento che
acquistano Cat Bond. In pratica, sono delle obbligazioni collegate
a una quota del possibile risarcimento in caso di eventi
catastrofici. Le possono emettere le stesse compagnie di
assicurazione o i riassicuratori come Swiss Re o Munich Re. Ma
possono farlo anche direttamente gli Stati. Il meccanismo è questo:
chi compra i bond, ad esempio sul rischio di inondazione in una
determinata area, percepisce un alto tasso d'interesse. Per contro,
potrebbe perdere parte o l'intero capitale nel caso l'evento si
avverasse. Il che sembra estremamente rischioso.
Ma se si guardano le cose dal punto di vista di un fondo, le
cose cambiano. Questi fondi catastrofali, infatti, comprano non un
solo bond ma una serie di bond su tanti eventi diversi, in modo da
minimizzare i rischi. Se anche uno dovesse andar male, il
rendimento di tutti gli altri compenserebbe la perdita. Molto
dipende anche da come il gestore sceglie il mix, come accade per un
fondo azionario: non tutti vanno bene. Un recente report di
Morningstar ha mostrato che la maggior parte dei circa 46 fondi
focalizzati su queste obbligazioni ha sottoperformato l'indice di
riferimento, il Swiss Re Cat Bond Index.
Nella media, comunque, secondo un recente report di Tenax
Capital, che ha creato uno di questi fondi, il settore si è
comportato bene. Il rendimento medio annuo cumulato del mercato è
stato del 6,81% negli ultimi vent'anni. Meglio dell'obbligazionario
Investment grade (IG), che ha messo a segno il 4,17. Un po' peggio
delle obbligazioni high-yield (7,35%), dei fondi azionari (9,29%) e
degli hedge fund (7,43%). Tuttavia Massimo Figna, ad di Tenax
Capital, segnala che "la volatilità dei Cat Bond, con il 3,74%, è
la più bassa fra tutte le asset class. Le commodity hanno una
volatilità del 23,15%, i fondi azionari del 15,13% e persino i
fondi obbligazionari hanno una volatilità del 6,97%, pari quasi al
doppio di quella dei Cat Bond, secondo i benchmark di mercato più
accreditati". Ciò significa una minore variabilità dei prezzi e
rendimenti più stabili nel tempo.
Ovviamente, come per tutte le asset class, il rendimento per i
sottoscrittori dipende da quando si entra e da quando si esce.
Chiunque può sottoscrivere questo strumento ma Morningstar avverte
che si tratta di un prodotto sofisticato, adatto soprattutto agli
investitori istituzionali. I fondi di Cat Bond stanno vivendo nel
2023 un buon momento. "Anzi, è il miglior anno della storia",
commenta Figna, spiegando che "nel 2022 abbiamo avuto una serie di
eventi catastrofici che hanno impattato i conti delle compagnie e
dei riassicuratori. Ciò ha portato a tassi d'interesse
sensibilmente più alti quest'anno, che è il riflesso dei premi più
alti richiesti dalle compagnie per assicurare tali eventi".
In Italia hanno emesso questi strumenti sia Generali che Unipol.
Generali ha fatto tre emissioni: nel 2014, 2017 e 2021
rispettivamente per 190, 200 e ancora 200 milioni, attraverso un
accordo con Lion III Re Dac. L'ultimo emesso da Unipol è stato nel
2020 per 100 milioni attraverso Azzurro Re II. Le compagnie
valutano anno per anno se è più conveniente emettere anche Cat
Bond, rivolgendosi al mercato degli investitori, o riassicurare
parte del rischio con le compagnie specializzate. In questo preciso
momento, dicono in Generali, le due soluzioni sono equivalenti.
cos
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November 13, 2023 02:26 ET (07:26 GMT)
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